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Circuiti relizzati


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Alimentazione automatica periferiche
relé Ultimamente ho acquistato un hub usb alimentato, poiché ho diverse periferiche del computer che hanno bisogno di molta corrente per funzionare e il pc non ha porte sufficienti per collegarle tutte.
Purtroppo gli hub con alimentazione autonoma hanno un difetto: restano alimentati anche con il computer spento e quindi restano alimentate anche tutte le periferiche ad esso collegate.
Per ovviare a questo inconveniente ho deciso di realizzare un piccolo circuito. Tramite l'alimentazione del pc (utilizzando i connettori interni per alimentare i dischi e le altre periferiche interne al computer) ho a disposizione un'alimentazione (sia a 12V che a 5V) che è presente solo a computer acceso. Tramite questa alimentazione piloto un relé che fornisce tensione alla "ciabatta" alla quale è collegato l'alimentatore dell'hub.
Poiché il relé è in grado di portare abbastanza corrente, è possibile usarlo per controllare l'alimentazione di tutte le periferiche esterne (lasciando sempre collegato solo il pc). In questo modo si può avere un certo risparmio di corrente quando il computer è spento (i trasformatori e alcuni alimentatori consumano un po' di corrente anche quando l'apparecchiatura che alimentano è spenta).
Il diodo presente nel circuito (1N4007) non è critico; potete usarne anche di più piccoli, ma è fondamentale che sia presente, per scaricare la bobina del relé allo spegnimento ed evitare di danneggiare il computer.
I 4 fili che provengono dal computer sono quelli per l'alimentazione delle periferiche interne; i colori usati sono quelli standard, ma per sicurezza potete controllare la tensione usando un tester. Ricordate che è normale trovare tensioni leggermente inferiori o superiori a 12V.
Il relé più piccolo è bene che sia da 12V, perché anche se ce ne sono da 5V, c'è il rischio che questi non supportino la corrente necessaria e si scaldino eccessivamente. Il relé da 220V va bene sia a 1 che a 2 scambi (come il mio). L'importante è che almeno uno dei fili di alimentazione venga tagliato.
I tre fili colorati che provengono dall'alto nello schema (vicino alla scritta "220V AC") sono quelli che devono essere collegati a una presa di alimentazione di rete. La parte bassa (indicata con la scritta "Alle Periferiche") deve andare alla "ciabatta" che alimenta le varie periferiche esterne (nel mio caso l'hub, la stampante, le casse amplificate e il monitor).


Timer programmabile
timer Questo circuito è stato realizzato soprattutto per i giochi da tavolo (tipo Pictionary, Taboo, ecc.). È un timer in secondi a tre cifre, ciò significa che può contare fino a 999 secondi. Si può programmare all'accensione e consente di effettuare un conteggio "doppio" (quindi in realtà si arriva a 1998 secondi totali). È anche possibile mettere in pausa e riprendere il conteggio, oppure fermare il timer per ripartire dal tempo specificato (il conteggio procede dal tempo indicato fino a zero). Gli ultimi 10 secondi vengono indicati da un leggero "click" ogni secondo per terminare con un suono prolungato al termine del conteggio. Il circuito possiede anche un tasto per emettere un suono (per segnalare un errore del giocatore, ad esempio).
Nonostante lo scopo per cui è stato realizzato, nulla vieta di utilizzarlo per altre cose, ad esempio come timer per la cucina o anche come semplice promemoria.


Soaplamp
soap Questo non è esattamente un progetto di elettronica, ma è comunque un oggetto interessante e bello da vedere.
Ormai le lavalamp sono diventate molto diffuse e più o meno tutti hanno visto almeno una volta l'effetto prodotto dalla cera che si muove fluidamente all'interno di queste lampade.
Prendendo l'idea da un sito (di cui purtroppo non ricordo l'indirizzo) ho realizzato una lampada simile che invece di utilizzare la cera utilizza del sapone. Lascio una breve descrizione per dare la possibilità ad altri di realizzare un progetto analogo.
soap La difficoltà maggiore è stata trovare il recipiente giusto. Premetto che ho già una lavalamp e quindi non avevo bisogno di trovare un supporto in grado anche di contenere la lampada (che è poi il "motore" dell'effetto).
Alla fine ho utilizzato una bottiglia vuota di conserva. Il recipiente da utilizzare deve essere di vetro e non di plastica, altrimenti c'è il rischio che si sciolga e si rompa.
Ho riempito di acqua il recipiente lasciando circa due centimetri dal bordo e poi ho aggiunto il sapone liquido. Per il sapone ci sono diverse possibilità, comunque deve contenere un composto particolare: il glycol distearate che è tra le altre cose il responsabile dell'aspetto perlaceo di questi saponi.
Il numero di dosaggi da mettere nella bottiglia dipenderà dal risultato finale che volete ottenere (più o meno denso), ma ho notato che con la bottiglia che ho utilizzato vanno bene tre o quattro dosaggi.
Dopo avere dosato il sapone, potete aggiungere una goccia di inchiostro colorato. È importante lasciare almeno un centimetro di aria prima di chiudere; nel caso togliete un po' d'acqua. Infine chiudete la bottiglia e agitate fino a mescolare bene il tutto. Dopo avere agitato, potete anche riaprire la bottiglia e rimuovere la schiuma che si è formata, ma non è indispensabile.
A questo punto mettete la bottiglia chiusa a riposare per alcuni minuti, in modo che il liquido diventi uniforme. Nel frattempo controllate la potenza della lampada a vostra disposizione. L'ideale è una lampada da 15W perché con potenze inferiori l'effetto è poco marcato e con potenze superiori dovrete rifare tutto dopo poche ore (scaldandosi troppo, il mix di acqua e sapone diventa completamente trasparente). Ovviamente la potenza dipenderà anche dalla grandezza della bottiglia utilizzata.
Ora potete mettere la bottiglia sul supporto e accendere la lampada. Dopo pochi secondi si formeranno delle variazioni di densità che assomigliano a delle nuvole o a della nebbia e che si evolveranno di continuo.
L'effetto non lo si può rendere con una foto, ma può dare un'idea del risultato.